L’oro è da sempre considerato un bene rifugio perchè il suo valore, indipendentemente dalle crisi economiche e finanziarie che periodicamente si verificano nel mondo, mantiene più o meno inalterato nel tempo il suo valore e per questo viene ritenuto un investimento sicuro. Questo si verifica perché a differenza della carta moneta che può essere stampata anche in grande quantità dalle diverse nazioni, perdendo così notevolmente di valore, l’oro invece non può essere fabbricato in base alle necessità del momento e così conserva praticamente costante o incrementa il suo potere d’acquisto.
Prima di decidere, però, di investire i propri risparmi nell’acquisto di questo prezioso metallo, è bene conoscerlo più da vicino per essere sicuri di non incorrere in truffe o acquisti incauti.
L’oro – il cui simbolo è Au – è un elemento chimico con numero atomico 79. Si tratta di un materiale dalle caratteristiche ben specifiche: è malleabile, pesante ma anche duttile. Viene considerato un metallo di transizione e nella sua consistenza è estremamente tenero e ciò obbliga necessariamente la sua lavorazione in lega con altri elementi. Proprio per queste sue caratteristiche, l’oro è praticamente inattacabile da quasi ogni agente chimico con l’unica eccezione dello ione cianuro e dell’acqua ragia.
Allo stato naturale è possibile trovarlo nelle rocce o nei depositi alluvionali, sotto forma di pagliuzze, grani o le più classiche pepite. Fra i Paesi maggiori produttori del prezioso metallo giallo abbiamo il Sudafrica che ultimamente però è stato superato dalla Cina, gli Stati Uniti, il Perù, l’Australia e la Russia. L’Italia, invece, è un modesto produttore d’oro ma in compenso è una delle nazioni più impegnate nella sua lavorazione, in tutti gli ambiti.
La quantità di oro conservata dalle singole nazioni definisce il loro livello di ricchezza.
Per le sue caratteristiche specifiche e per la particolare lucentezza che emana, l’oro ha numerosissimi impieghi nei più svariati campi. Innanzitutto viene impiegato allo stato quasi puro per la realizzazione di lingotti e monete da investimento (una su tutte, la sterlina). Viene poi utilizzato nella costruzione di componenti elettroniche in quanto è un ottimo conduttore ma viene anche impiegato come rivestimento dei contatti elettrici per preservarli dall’usura del tempo. Con la stessa funzione di rivestimento è adottato anche dall’industria aeronautica e da quella aerospaziale che lo impiegano soprattutto per creare delle guaine per rivestire i satelliti artificiali, anche per la sua capacità di riflettere i raggi infrarossi. Incredibilmente l’oro ha un suo impiego specifico anche in ambito medico. In questo campo viene utilizzato soprattutto nella tipologia colloidale per realizzare l’elettroforesi che è una particolare tecnica diagnostica ma viene largamente adoperato anche in odontoiatria per creare ponti ed otturazioni, nella creazione di un farmaco per la cura della artrite reumatoide nonché in alcune terapie per combattere il tumore. Ovviamente non può essere dimenticato l’uso decorativo, ambito principale nel quale è conosciuto il prezioso materiale giallo. In questo campo l’oro viene sfruttato in lega con altri materiali per la creazione di gioielli ma anche per quanto riguarda l’oggettistica per la casa, etc. Infine, un’ultima curiosità: l’oro viene adottato anche in cucina, come elemento decorativo di piatti gourmet.
Proprio questo suo largo impiego nei più svariati settori, unito alla circostanza per la quale da anni ormai sembrano essere ampiamente esauriti i giacimenti aurei conosciuti nel mondo, l’oro garantisce un costante aumento del suo valore nel tempo.
Per quanto riguarda il suo valore commerciale, il metallo giallo viene classificato principalmente in grammi ma anche in oncia troy. Se invece viene mischiato in lega con altri elementi, allora viene valutata la sua purezza per stabilirne l’effettivo valore economico: in questo caso si parla di carati. L’oro puro utilizzato per la lavorazione di lingotti e di monete da investimento è a 24 carati mentre per l’impiego in gioielleria non si utilizza mai di una purezza superiore ai 18 carati altrimenti la sua lavorazione sarebbe impossibile. L’oro a 14 carati, invece, viene definito in gergo ‘oro basso’ ed è solitamente quello proveniente principalmente dai Paesi dell’Est, da quelli dell’America Settentrionale e dall’Arabia. Infine, quello ad 8 carati è utilizzato soprattutto in ambito medico, per evitare fenomeni di intossicazione.
Ovviamente per stabilire il valore in denaro di un oggetto in oro è necessario conoscere non solo la sua percentuale effettiva impiegata ma anche quella degli altri materiali mischiati in lega. La legge viene in aiuto di quanti vogliano investire in oro obbligando i produttori a stampare sull’oggetto non solo il numero dei carati ma anche il nome e il codice del produttore stesso.
Il valore dell’oro puro viene da sempre stabilito dai mercati internazionali. Per comodità di operazioni, poi, la Borsa di Londra ha iniziato dal 1919 a stabilirne il prezzo di riferimento due volte al giorno, in mattinata e nel primissimo pomeriggio. Questa consuetudine viene definita ‘fixing dell’oro’.