L’oro è un bene rifugio il cui valore rimane stabile nel lungo periodo e molto spesso si caratterizza per notevoli incrementi; al tempo stesso il prezzo è nel breve periodo in continuo mutamento. Infatti questo metallo è quotato in Borsa e la sua valutazione viene effettuata due volte al giorno (alle 10:30 e alle 15:00 ora locale) dalla Banca di Londra quando domanda e offerta si equivalgono. Di conseguenza non è affatto raro che il valore del metallo giallo aumenti oppure diminuisca anche di alcuni centesimi nel corso della stessa giornata.
Le modalità con cui si determina il fixing dell’oro (cioè il suo valore in Borsa) sono cambiate nel corso del tempo: infatti l’istituto finanziario londinese è deputato a questo compito fin dal 1919. All’inizio erano i cinque più grandi mercanti del settore dell’oro a livello mondiale a fissarne il prezzo: si trattava del cosiddetto Club of Five, che comprendeva tra le altre la Societe General di Parigi, la Banca Macatta di Scozia e la Deutschen Bank. Dall’agosto 2014 invece è il London Bullion Market, cioè il vero mercato aureo di Londra, a determinare il fixing quando offerta e domanda si incontrano. Inoltre bisogna tenere a mente che il valore del metallo giallo è influenzato da un gran numero di fattori, ad esempio la produzione, le aspettative degli investitori e la situazione geopolitica internazionale. Infatti, proprio per il fatto di essere un bene rifugio, l’oro viene maggiormente apprezzato quando i prodotti finanziari e obbligazionari sono in recessione e in situazioni di incertezza valutaria.
Bisogna tenere a mente che il valore dell’oro fissato dalla Borsa di Londra si riferisce al metallo puro, che non viene utilizzato per la realizzazione di gioielli e oggetti di oreficeria, ma per lingotti e monete auree. Per i monili e gli oggetti preziosi si impiegano leghe, quindi esiste una differenza di quotazione tra l’oro puro e quello usato. In genere la sproporzione si aggira sul 30-35% proprio per il fatto che la lega più diffusa (il cosiddetto oro 18 carati) ha un contenuto di metallo giallo del 75%, mentre la parte restante è rappresentata da materiali leganti che rendono più resistente il prodotto finale. Bisogna comunque ricordare, quando si vende il proprio oro usato che ogni esercizio commerciale applica un prezzo diverso a seconda del guadagno che intende realizzare, fermo restando i costi fissi di gestione dell’attività, del deposito degli oggetti preziosi e della loro successiva fusione. Per ottenere la valutazione migliore è quindi necessario comparare le diverse offerte: basta semplicemente visionare i siti web dei diversi negozi.
Proprio per il fatto che questo settore è estremamente variegato si consiglia di rivolgersi a un compro oro affiliato a un brand conosciuto per qualunque tipo di transazione si intenda effettuare. In questo modo si hanno maggiori garanzie di sicurezza per la buona riuscita dell’operazione. Un altro accorgimento per proteggersi da eventuali spiacevoli sorprese è effettuare la vendita presso un operatore professionale in oro: si tratta di realtà commerciali sotto forma di società che devono rispettare requisiti molto stringenti per ottenere questa qualifica. Ad esempio devono avere un rilevante capitale sociale e i soci, i dipendenti e gli operatori devono offrire le stesse garanzie di onestà e professionalità di coloro che lavorano nel settore bancario. A fronte di migliaia di compro oro presenti su tutto il territorio italiano solo quattrocento possono vantare la denominazione operatori professionali nel settore dell’oro. Per sapere quali sono è sufficiente consultare l’apposito albo in cui sono registrati sul sito della Banca d’Italia. Nell’elenco sono iscritti anche i banco metalli, esercizi commerciali che possono effettuare qualunque transazione riguardante il metallo giallo: di conseguenza è possibile rivolgersi a una di queste società se si vuole effettuare un valido investimento. Ad esempio si possono acquistare lingotti oppure monete d’oro per mettere al sicuro il proprio patrimonio dalle fluttuazioni borsistiche e valutarie. Tra l’altro bisogna ricordare come le transazioni commerciali in oro siano esenti dal pagamento dell’IVA.
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