Da sempre l’oro è considerato il più prezioso dei metalli per il suo indiscutibile valore.
Grazie alla sua duttilità e versatilità, l’oro non è utilizzato soltanto in campo orafo ma circa il 30% della produzione mondiale è destinata al settore medico ed industriale.
Le multinazionali che operano nel campo dell’elettronica o i grandi player dell’informatica, ad esempio, si servono dell’oro (ridotto in lamine o fili sottilissimi) per realizzare connettori elettrici, componenti per il pc, schede per telefonini e così via.
Il settore orafo assorbe circa il 50% dell’oro disponibile ma per determinare la qualità di un monile, bisogna considerare che quello contenuto nei gioielli non è “oro puro” (24 carati) ma “oro lavorato”, generalmente a 18 carati, espresso anche in millesimi (750/1000).
Questo perché l’oro, essendo “troppo malleabile”, ha bisogno di essere legato ad altri metalli più o meno preziosi (nichel, argento, rame, platino) che consentono di lavorarlo e di realizzare le bellissime creazioni esposte nei punti vendita tradizionali e soprattutto nei cataloghi degli innovativi “store on line”.
Al titolo dell’oro bisogna fare necessariamente riferimento per avere una “stima precisa” dell’oggetto, verificando le quotazioni stabilite ogni giorno dal “fixing di Londra“.
Dal 1919 nella capitale inglese, in base alla domanda e all’offerta delle transazioni, viene stabilito il “prezzo spot” a cui fanno riferimento anche anche i risparmiatori che hanno investito in “monete o lingotti” d’oro (oro fisico), considerata oggi una delle migliori e più vantaggiose forme d’investimento, sia per il titolo che la per la richiesta, in costante aumento.
Quella di Londra non è l’unica piazza da tenere sott’osservazione: oggi si sono affermati mercati molto attivi come Hong Kong, Tokyo e Singapore (dove si scambiano molti contratti su oro) ma, per l’oro fisico, il più importante resta quello londinese.
Dal momento che il fixing è condizionato anche da altri fattori imprevedibili come le oscillazioni della Borsa, la situazione geo-politica internazionale, l’andamento del dollaro e di alcune materie prime (petrolio, gas), prima di effettuare qualsiasi negoziazione, è importantissimo capire se il trend dell’oro tende al rialzo o al ribasso.
Questa analisi è molto utile soprattutto in caso di dismissione di un bene, quando non bisogna farsi prendere dal panico e dalla “fretta di vendere” consapevoli che una quotazione bassa impedisce di ottenere una buona liquidità perché l’oro viene deprezzato.
Per realizzare un buon profitto, quindi, bisogna giocare d’astuzia e “saper speculare” attendendo il momento più favorevole: in caso di cessione, si deve approfittare quando le quotazioni sono alte; in caso di acquisto, invece, conviene investire quando le quotazioni sono basse.
Tenendo conto che l’oro ha un andamento piuttosto stabile, quando il periodo è caratterizzato da una delle due situazioni, gli esperti consigliano di cogliere al volo l’opportunità, sfruttando al massimo lo spread.
Indipendentemente dai canali convenzionali, il web fornisce un grande aiuto diffondendo in real time il fixing (alle 10.00 e alle 15.00 ora italiana) e consentendo di visualizzare anche graficamente il trend dell’oro, in maniera da avere le idee ancora più chiare.
Proprio per le sue buone performances, superiori a qualsiasi altro asset (azioni, obbligazioni e titoli di stato), oggi l’oro è il bene più richiesto in assoluto dai piccoli e medi risparmiatori che vogliono proteggere il loro capitale dalla svalutazione monetaria e dall’inflazione che, in quest’ultimo decennio, hanno impoverito milioni di famiglie.
Diversamente da un tempo, quando i privati potevano rivolgersi soltanto alle banche e ai broker se volevano investire in oro, oggi lo scenario è profondamente cambiato.
La scelta è molto più ampia, grazie alla “presenza di competitors” affidabili e competenti, capaci di offrire al cliente condizioni economiche più convenienti.
Sia per l’acquisto di oro fisico che di oro finanziario (fondi e certificati su oro) un numero sempre crescente di consumatori oggi sceglie di rivolgersi ad “operatori professionali”, autorizzati direttamente dalla Banca d’Italia, contattando i migliori Compro Oro e Banco Metalli “specializzati in oro da investimento”.
Questi ultimi, infatti, propongono “soluzioni personalizzate” che tengono conto delle diverse aspettative e delle esigenze di ciascun cliente, senza addebitare quella serie di spese e commissioni molto elevate, come abitualmente fanno gli istituti di credito e tanti intermediari finanziari.
Bisogna però precisare che per l’oro cartaceo (Futures, Opzioni, Azioni Aurifere, EFT) il premio dipende sempre dall’evoluzione delle “quotazioni dell’oro”, ma entrano in gioco anche fattori come i tassi d’interesse e il rispetto delle scadenze e che il mercato di riferimento da monitorare, dove avvengono la stragrande maggioranza delle transazioni, non è Londra ma il “Comex” di New York.
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